I disturbi del sonno: quali sono i più comuni e come affrontarli

I disturbi del sonno: quali sono i più comuni e come affrontarli

Il sonno è un aspetto fondamentale della nostra vita, perché permette al nostro organismo di riposare, ma anche di rigenerarsi e rafforzarsi, prevenendo alcune gravi patologie sia a livello fisico sia cognitivo, comportamentale e psicologico.

Nonostante molto spesso i disturbi del sonno vengano sottovalutati, sono molto diffusi e nella maggior parte dei casi compromettono la qualità della vita delle persone con conseguenze gravi sulla loro salute, sulle relazioni e sui rapporti sociali.

Un problema serio che può cronicizzarsi e diventare fonte di forte disagio, ma che con i giusti rimedi e terapie adeguate può essere affrontato in modo efficace, migliorando le prestazioni e il rendimento a livello personale e professionale.

Quali sono i principali disturbi del sonno?

I disturbi del sonno sono legati principalmente alla nostra capacità di addormentarci e di rimanere addormentati. Durante il riposo, il nostro organismo si libera di tutto ciò che si è accumulato durante il giorno, come le tossine, ma anche i conflitti e le emozioni negative, per lasciare spazio al consolidamento della memoria e delle attività cerebrali, regolando le funzioni metaboliche, ormonali e cardiovascolari. Una cattiva qualità e quantità del sonno può quindi avere ripercussioni importanti sulla nostra salute e, nei più piccoli, sulla loro crescita sia a livello fisico sia psicologico.

L’insonnia

L’insonnia è uno dei disturbi del sonno più diffusi. Consiste sostanzialmente nella difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno durante la notte, con conseguente stanchezza, irritabilità e calo delle prestazioni durante il giorno.

Le cause dell’insonnia possono essere molteplici, tra cui lo stress eccessivo e prolungato, gli stati d’ansia e la depressione, ma anche l’abuso di sostanze, i problemi ormonali o connessi all’ambiente in cui si vive come i rumori molesti, le luci e i movimenti di altre persone.

Per affrontare l’insonnia, è sicuramente utile adottare buone pratiche e abitudini che favoriscano il rilassamento e il benessere prima di andare a letto, come ad esempio evitare di assumere caffeina, alcol e nicotina nelle ore serali, mantenere una temperatura e una luminosità adeguata nella camera da letto, seguire una routine regolare per il sonno e il risveglio, praticare attività fisica moderata durante il giorno ed evitare l’uso di dispositivi elettronici o guardare la TV prima di dormire.

Nei casi più gravi, è indispensabile consultare un medico o uno psicologo per individuare e trattare le eventuali cause del problema o per ricorrere a farmaci o terapie specifiche.

Le apnee notturne

Una respirazione regolare e senza interruzioni durante il sonno aiuta a rilassarsi, a dormire meglio e a ritrovare benessere e serenità di giorno, quando si deve essere più attivi e produttivi.

Infatti, le brevi interruzioni della respirazione causate dalle apnee notturne provocano risvegli frequenti e fastidiosi, con una riduzione dell’ossigenazione del sangue. I motivi per cui possono comparire le apnee notturne sono molteplici: dall’ ostruzione delle vie aeree superiori a un malfunzionamento del sistema nervoso centrale con conseguente russamento, sensazione di soffocamento e mancanza d’aria durante la notte, sonnolenza eccessiva e difficoltà di concentrazione durante il giorno, mal di testa al mattino, ipertensione arteriosa e problemi cardiaci.

Uno dei metodi migliori per diagnosticare le apnee notturne è sottoporsi a un esame chiamato polisonnografia con il quale il medico può individuare la gravità e la tipologia delle apnee e prescrivere l’utilizzo di appositi dispositivi che mantengono le vie aeree aperte durante il sonno oppure di farmaci che stimolano la respirazione.

In alcuni casi, può essere utile ricorrere a interventi chirurgici che correggono le anomalie anatomiche o a delle terapie comportamentali che aiutano a modificare lo stile di vita, ad esempio perdendo peso, smettendo di fumare o scegliendo una posizione più favorevole per dormire.

La narcolessia

La narcolessia è l’esatto contrario dell’insonnia. Si tratta di un disturbo neurologico che provoca una sonnolenza incontrollabile durante il giorno e degli episodi improvvisi di perdita del tono muscolare, quando si è sottoposti a forti emozioni.

Di solito, la narcolessia è causata da una carenza di un neurotrasmettitore chiamato ipocretina, che regola il ciclo circadiano del sonno e della veglia. I sintomi principali sono: addormentamento frequente e involontario in situazioni inappropriate e pericolose, ad esempio durante il lavoro o mentre si è alla guida o si sta conversando con altre persone.

Può anche manifestarsi sotto forma di cataplessia ovvero una debolezza incontrollata agli arti, al viso o al collo o una paralisi del sonno che consiste nell’impossibilità di muoversi o parlare all’inizio o alla fine del sonno, ma può anche causare allucinazioni durante l’addormentamento o il risveglio.

Se si ritiene di soffrire di narcolessia, è importante consultare un medico specialista che possa effettuare una diagnosi accurata tramite una polisonnografia e un test delle latenze multiple del sonno (MSLT). Possono così essere approntati i corretti trattamenti a base di farmaci che aumentano il livello di vigilanza o che riducono la cataplessia. Inoltre, è importante una buona igiene del sonno, che comprenda dei brevi sonnellini anche durante il giorno per alleviare la sonnolenza.

La sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo del sonno, che provoca un’irresistibile necessità di muovere le gambe durante il riposo, accompagnata da sensazioni spiacevoli come formicolio, bruciore, prurito o dolore.

Questa sindrome può essere legata a fattori genetici o fisici, come le carenze di ferro o di vitamina B12, l’insufficienza renale, la gravidanza e l’uso di alcuni farmaci, tra cui gli antidepressivi, gli antistaminici e gli antiemetici.

Di solito, si manifesta con una difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno a causa del movimento delle gambe, una sensazione di inquietudine o disagio che compare soprattutto alla sera o di notte e che può essere alleviata solo dal movimento o da leggeri massaggi.

In questi casi, è necessaria una diagnosi accurata da parte del medico curante, il quale può prescrivere l’assunzione di farmaci che agiscono sui recettori della dopamina oppure su quelli degli oppioidi. Inoltre, è importante imparare a gestire efficacemente tutte le fasi dell’addormentamento e del risveglio, oltre a praticare un’attività fisica moderata durante il giorno, evitando l’alcol, la caffeina e il fumo.

Le parasonnie

Le parasonnie sono disturbi del sonno, caratterizzati da comportamenti o eventi fisiologici anomali, che si verificano durante l’addormentamento o nella fase di risveglio senza che la persona ne abbia piena consapevolezza.

In questa categoria vengono raggruppate numerose condizioni, sia legate a disordini del sonno sia ad altri stati di salute fisica e mentale, tra questi i più comuni sono il sonnambulismo, il pavor nocturnus, gli incubi, le allucinazioni, i risvegli confusionali, il sonniloquio, il bruxismo, l’enuresi notturna e l’epilessia notturna.

Ciò che provoca le parasonnie è un’attivazione anomala del sistema nervoso centrale e del sistema motorio, cognitivo o nervoso autonomo, i quali innescano dei comportamenti, di cui le persone che soffrono di parasonnie non hanno alcun ricordo durante la giornata.

Nella maggior parte dei casi, le parasonnie sono sporadiche e di breve durata, hanno un’origine genetica e compaiono nella prima infanzia per risolversi spontaneamente in età adulta, ma in alcuni casi possono essere dei sintomi spia di patologie importanti come l’ansia, la depressione, il disturbo post-traumatico da stress, le malattie neurologiche o i disturbi borderline e la schizofrenia per cui è necessario l’intervento di un medico o di uno psicologo.

Questi sono solo alcuni dei disturbi del sonno più comuni che possono influire negativamente sulla salute e sulla qualità della vita delle persone. Se si sospetta di soffrire di uno di questi disturbi, è importante rivolgersi a un medico specialista o a uno psicologo che possa valutare la situazione e proporre il trattamento più adeguato.

In generale, per prevenire o ridurre i disturbi del sonno, è bene seguire uno stile di vita sano e equilibrato, che includa una buona alimentazione, una regolare attività fisica e una corretta gestione dello stress.

Se pensi di soffrire di disturbi del sonno, contatta il nostro studio per un primo consulto gratuito con la Dott.ssa De Luca. Valuteremo con te un percorso terapeutico personalizzato e adeguato alle tue esigenze.



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