DISTURBO DIPENDENTE DI PERSONALITA’

Chi ne soffre presenta un marcato bisogno di essere accudito e seguito da parte degli altri, delegando quindi tutte le proprie decisioni.

Tali individui (spesso femmine) che si sentono indifesi, incapaci di affrontare il mondo con le loro sole forze, subordinano le proprie necessità a quelle altrui cui delegano anche la responsabilità e le decisioni importanti riguardanti la propria vita in cambio di accudimento. Fin dalla giovane età sono pervase da un sentimento di incapacità e di inadeguatezza ed appaiono passive e sottomesse così cercano qualcuno che si prenda cura di loro, che li protegga e nei cui confronti appaiono docili e sottomessi. Esse rinunciano ai propri bisogni personali o comunque antepongono quelli altrui ai propri. Se devono decidere qualcosa non sembrano mai sazie di chiedere consigli e rassicurazioni. Evitano ovviamente ogni forma di responsabilità e di autonomia perché ansiogene. Esse ricercano una relazione stretta, ma qualora questa finisse, per evitare sentimenti di disgregazione e tristezza, hanno necessità di trovare un immediato rimpiazzo con cui ristabilire un nuovo legame dipendente di tipo simbiotico. Questo bisogno porta questi individui a scegliersi partner con caratteri forti, che assumono nei loro confronti comportamenti di controllo e di dominio.

Interventi

L’intervento psicologico con tali pazienti mira a modificare i comportamenti, le azioni ed i pensieri che favoriscono e mantengono la dipendenza, accrescere il senso di autostima, ridurre il senso di inadeguatezza ed incapacitazione, favorendo un comportamento attivo anziché passivo. Compito del percorso terapeutico è anche quello di far accrescere la soglia di tolleranza verso la paura dell’abbandono e la sopportazione del dolore legato all’allontanamento dell’altro. Rompendo il circolo auto perpetuante in cui è inserito il paziente (egli si sente privo di valore ed efficacia, ciò rinforza la sua paura di essere abbandonato rendendolo ancora più fragile e vulnerabile), gli si riconoscono delle risorse nuove che contrastano il timore di essere abbandonato e gli evitano di cadere in una dipendenza relazionale. In tal modo il paziente recupera il contatto con i propri bisogni e desideri e si riappropria della propria esistenza individuale.

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