ADHD – sintomi – cause e trattamento

ADHD – sintomi – cause e trattamento

Conosciuto con l’acronimo inglese ADHD – che sta per Attention Deficit Hyperactivity Disorder – il disturbo da deficit di attenzione e iperattività consiste in una disfunzione cerebrale che interferisce con lo sviluppo di una persona. Comparve per la prima volta nel 1845 all’interno del libro intitolato “The story of Fidgety Philip” del medico Heinrich Hoffman, il quale descrive accuratamente un bambino iperattivo. Esso si manifesta alla nascita o nei primi anni di infanzia, generalmente prima dei 7 anni, ed è caratterizzato da una scarsa durata dell’attenzione e/o da un’eccessiva impulsività. Quindi alcuni soggetti presentano una difficoltà nel mantenimento prolungato dell’attenzione e della concentrazione; altri mostrano comportamenti tipicamente iperattivi e impulsivi; ma ci sono anche bambini che hanno entrambi i tratti. La denominazione precedente di questo disturbo non prevedeva l’iperattività, ma il frequente riscontro di questo aspetto ha comportato una modifica della terminologia usata.
L’ADHD, che è un disturbo neuroevolutivo dovuto a una possibile alterazione dei neurotrasmettitori e, dunque, non è di tipo comportamentale, colpisce in media tra l’8 e l’11 % di bambini in età scolastica, con una particolare incidenza nei soggetti di sesso maschile rispetto a quello femminile.

Come si deduce dalla descrizione antecedente, esistono tre forme di disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività:

  • Inattenzione o scarsa attenzione;
  • Iperattività o impulsività;
  • Compresenza dei due fattori.

Sintomi dell’ ADHD

Quali sono i sintomi principali? I bambini con ADHD mostrano difficoltà nel portare a termine attività di qualsiasi genere che implicano un grado di concentrazione; tendono a distrarsi molto facilmente in ogni contesto; rispondono interrompendo la domanda che viene loro posta; parlano in continuazione; hanno difficoltà a stare fermi per un certo lasso di tempo, si muovono continuamente, correndo, arrampicandosi o saltellando sul posto; non riesco a rispettare il proprio turno quando sono in attesa; inoltre, vari soggetti con ADHD hanno anche disturbi dell’apprendimento. Più nello specifico, i segni che riguardano la disattenzione sono:

  • Incapacità di mantenere un livello costante di attenzione e concentrazione;
  • Propensione a distrarsi facilmente;
  • Riluttanza per svolgere attività che richiedono uno sforzo mentale impegnativo;
  • Poca capacità organizzativa;
  • Scarso rispetto delle indicazioni date per lo svolgimento di compiti o attività;
  • Difficoltà nel concludere compiti o attività;
  • In una comunicazione diretta manca un ascolto attento;
  • Se distratti o stanchi, sono inclini a dimenticare;
  • Insufficiente attenzione verso i dettagli.

Per quanto concerne l’iperattività, invece, si riscontrano:

  • Movimenti scomposti o agitati, in particolare di mani e piedi;
  • Episodi di eccessiva loquacità;
  • Interruzioni frequenti quando i loro interlocutori parlano;
  • Tendenze ad abbandonare il luogo in cui si trovano o sono seduti;
  • Problemi a impegnarsi in attività o giochi seguendo un ritmo tranquillo;
  • Risposte frettolose date prima della domanda espressa in modo completo.

Inoltre, tra i soggetti affetti da disturbo da deficit di attenzione e iperattività, una percentuale compresa fra il 20 e il 60 % presenta disturbi dell’apprendimento, relativi alla lingua scritta, alla lettura o alla matematica. Ciò potrebbe comportare problemi legati al rendimento scolastico a causa della disorganizzazione oppure degli ostacoli che si incontrano nell’esecuzione delle mansioni affidate da parte di altri individui. Quando raggiungono l’adolescenza, i bambini potrebbero avere problemi di ansia, di autostima, di insofferenza all’autorità e di depressione, manifestazioni di ira, di disordini comportamentali, bassa tolleranza verso le frustrazioni e possibile sviluppo di tic nervosi.

Diagnosi

Come avviene la diagnosi di ADHD? Innanzitutto essa si basa sul riscontro dei tratti elencati in precedenza, sul numero degli stessi, sulla loro frequenza e sulla loro gravità. Secondo il DSM, ovvero il Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders – manuale pubblicato dall’Associazione Psichiatrica Americana che funge da referenza internazionale – per poter diagnosticare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, il bambino osservato deve presentare almeno sei segni tra i nove di disattenzione o iperattività; nel caso di un disturbo combinato devono esserci almeno sei dei sintomi di disattenzione e iperattività.

Trattamento

Per quanto riguarda il trattamento di questo disturbo, è possibile intraprendere un approccio di tipo terapeutico o farmacologico. Il primo è volto a migliorare la capacità di attenzione e concentrazione del bambino e a controllare i comportamenti impulsivi; si notano risultati positivi grazie a un rapporto dilatato nei tempi con uno psichiatra infantile al fine di sviluppare opportune tecniche di gestione comportamentale. Il secondo approccio aiuta a  deriva da un’attenta diagnosi basata su numerosi test effettuati da parte del soggetto affetto, i quali servono per determinare l’appropriatezza del farmaco scelto.



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