Tale studio riguarda le dinamiche interne dell’individuo, i rapporti che intercorrono tra quest’ultimo e l’ambiente, il comportamento umano ed i processi mentali che si attivano tra gli stimoli sensoriali e le relative risposte.
Lo psicologo, in quanto tale, non è uno psicoterapeuta e quindi non può occuparsi di terapia in assenza di specializzazione post-universitaria.
Etimologicamente la parola psicoterapia – “cura dell’anima” – riconduce alle terapie della psiche realizzate con strumenti psicologici quali la parola, l’ascolto, il pensiero, la relazione, con la finalità di apportare un cambiamento consapevole dei processi psicologici dai quali dipende il malessere o lo stile di vita inadeguato e connotati spesso da sintomi come ansia, depressione, fobie, etc.
Lo psicoterapeuta è quel professionista – medico o psicologo – autorizzato all’esercizio della psicoterapia dal proprio Ordine di appartenenza.
Il suo intervento mutua le proprie tecniche dai grandi modelli della psicologia ed ha lo scopo di curare le patologie e i disturbi di origine psichica.
Aspetti fondamentali dell’A.T. sono la considerazione del paziente nella sua complessità e non solo nei suoi aspetti “disfunzionali” e l’idea che il terapeuta debba non solo far fare dei progressi ma curare. L’Analisi Transazionale presuppone un rapporto paritario tra terapeuta e paziente, infatti, seppur con competenze, ruoli e strumenti differenti, entrambi devono avere uguale responsabilità e concorrere alla realizzazione dell’obiettivo di lavoro comune
che si sono proposti e che pattuiscono attraverso la stipulazione di un “contratto terapeutico” (accordo bilaterale finalizzato), nel rispetto reciproco.