Le sindromi psicologiche

Le sindromi psicologiche

Spesso sentiamo parlare di sindromi psicologiche, ma che cosa sono?
Innanzitutto, il termine sindrome è di origine greca (συνδρομή) e significa “sintomi che compaiono insieme”.
In medicina, una sindrome è un complesso di sintomi che si manifestano contemporaneamente in un individuo come espressione di una malattia specifica. Nell’ambito psicologico le sindromi possono assumere forme e sfumature diverse, alcune delle quali sono più diffuse e altre sono meno comuni.
Le cause scatenanti sono molteplici, infatti una sindrome psicologica può insorgere in seguito a traumi o può essere una reazione a un evento fuori dall’ordinario oppure può essere legata a patologie fisiche o psichiatriche.
Di seguito verranno riportate alcune delle sindromi più o meno conosciute.

La Sindrome di Stoccolma

Probabilmente la più famosa – anche per la sua presenza in contenuti audiovisivi popolari, quali serie televisive – la Sindrome di Stoccolma si riferisce agli inusuali e irrazionali sentimenti di fiducia, amore, ammirazione ed empatia che una vittima prova verso il proprio carnefice. È una condizione in base a cui si instaura un legame di dipendenza fra la vittima che ha subito un abuso psicologico o fisico e l’oppressore che ha inferto i danni.
La sindrome prende il nome dalla città svedese, luogo protagonista di un evento di cronaca risalente agli anni Settanta: alcuni impiegati di una banca durante una rapina furono presi in ostaggio per circa una settimana, dopo il loro rilascio i sequestrati non testimoniarono contro i rapinatori, anzi con le loro dichiarazioni mostravano comprensione e giustificavano quanto accaduto.
La persona abusata sviluppa inconsciamente un attaccamento intenso nei confronti del carnefice, come tentativo di sfuggire ed evitare la morte. È quindi un comportamento che si attiva per l’istinto umano di conservazione e sopravvivenza.

La Sindrome di Stendhal

Altrettanto conosciuta è la Sindrome di Stendhal che si manifesta con tachicardia, difficoltà respiratorie, vertigini, allucinazioni e incontrollabile euforia in un soggetto che sta ammirando un’opera d’arte o una serie di opere in un breve intervallo di tempo.
Il nome della sindrome deriva dallo scrittore francese Stendhal – pseudonimo di Marie Henri Beyle – che descrisse la propria emozione provata nel visitare la Basilica di Santa Croce a Firenze durante il suo soggiorno italiano. Per questo motivo, si parla anche di Sindrome di Firenze.
Pare che questa condizione psicologica e il funzionamento dei neuroni a specchio siano strettamente legati, perché il fruitore davanti alla bellezza straordinaria dell’opera d’arte vive un momento di identificazione con la stessa.

La Sindrome di Parigi

Questa sindrome si riferisce all’esperienza vissuta da parte di alcuni turisti giapponesi che provano delusione nel visitare la città di Parigi. È curioso come siano solo i cittadini nipponici a vivere questa sindrome, i cui sintomi principali sono ansia, depersonalizzazione, allucinazione, manie di persecuzione e altri sintomi di entità fisica.
Secondo l’ipotesi che sta alla base degli studi relativi a questa sindrome peculiare, essa consiste in una forma di shock di stampo culturale scaturita dalla delusione delle aspettative, nate dalla forte idealizzazione dell’Europa in generale e della capitale francese in particolare.

La Sindrome di Cotard

Chi è affetto dalla Sindrome di Cotard è fortemente convinto di esser morto, di aver perso il sangue in modo totale o di esser privo degli organi interni. Infatti, viene definita anche Sindrome del Cadavere che cammina.
Il motivo della manifestazione di questa patologia psichiatrica risiede in una disfunzione di una zona encefalica che non consente all’individuo di percepire emozioni.
Il neurologo Jules Cotard fu il primo a descrivere nel 1880 questa sindrome, a cui diede il nome, definendola come un distacco dalla realtà e un delirio di totale negazione.
Generalmente, questa condizione è accompagnata da istinti suicidi e depressione.

La Sindrome di Ekbom

Il delirio di infestazione, o Sindrome di Ekbom, si manifesta nel paziente come convinzione di essere invaso da insetti che risiedono sotto la cute. Si tratta di un delirio parassitario o dermatozoico, le cui caratteristiche principali vengono discusse dallo svedese Axel Ekbom, il quale sottolinea come il soggetto possa presentare anche segni reali di punture illusorie o possa procurarsi ferite fisiche nel tentativo di liberarsi dai parassiti.

La Sindrome di Alice nel paese delle meraviglie

“Alice’s Adventure in Wonderland” è il riferimento letterario che ha ispirato la denominazione di questa sindrome singolare. Le persone tendono a vedersi più basse o più alte e lamentano cambi continui delle forme e delle dimensioni relative ad alcune parti del corpo o relative agli oggetti dell’ambiente circostante. L’opera di Lewis Carroll viene considerata per alcuni fattori e sintomi che provocano distorsioni percettive visive e distorsioni percettive temporali.

La Sindrome di Capgras

La Sindrome di Capgras deve il suo nome al medico che l’analizzò per primo nel primi anni Venti del Novecento. Si tratta di una malattia psichiatrica che nasce da altre patologie o come collaterale di altri disturbi. L’elemento affetto ritiene che le persone che compongono la sua cerchia più stretta, quindi i familiari o gli amici, siano stati sostituiti da degli impostori.

La Sindrome di Diogene

Conosciuta anche come la Sindrome dello Squallore Senile, quella di Diogene è una condizione che appartiene tipicamente a persone in età senile o a malati che vivono in uno stato di isolamento. La sindrome, il cui nome deriva da un’interpretazione errata dei fatti storici sulla vita del filosofo greco, riguarda una perdita di interesse verso la cura della propria persona, l’igiene personale e le cure mediche. Chi ne soffre tende a perdere il senso della vergogna o del pudore, trascurando la propria igiene, smettendo di lavarsi, accumulando oggetti in modo compulsivo dalla quale non riescono a separarsi e non assumendo farmaci o non sottoponendosi a visite mediche.
Tra le cause scatenanti figurano la perdita di una persona importante o un forte stress.

La Sindrome di Lima

La Sindrome di Lima è l’opposto della Sindrome di Stoccolma: in questo caso sono i carcerieri o i carnefici a essere mossi da una forte empatia verso le proprie vittime. Probabilmente il comportamento che assumono è un risultato diretto dei sensi di colpa che li pervadono.
Il nome è correlato a un evento avvenuto alla fine degli anni Novanta all’ambasciata giapponese di Lima. Vari membri del MRTA – che sta per Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru – presero come propri ostaggi numerosi diplomatici, i quali vennero rilasciati illesi pochi giorni dopo senza alcuna richiesta o condizione.



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