Eventi Sismici e Disturbo Post Traumatico da Stress

Eventi Sismici e Disturbo Post Traumatico da Stress

Gli eventi catastrofici legati allo sciame sismico hanno acceso l’attenzione sulle conseguenze psicologiche che un tale evento crea nelle popolazioni colpite. Il trauma di un terremoto incrina l’integrità dell’identità personale sia a livello fisico che psicologico, altera la memoria collettiva e stravolge il rapporto con il territorio. Insieme alle case si sgretolano le certezze di una vita, si interrompe la quotidianità e si aprono i dubbi sull’incertezza del futuro.

I sopravvissuti ad un sisma devono apprendere a gestire uno stravolgimento delle loro consuetudini di vita, ad accettare ed adattarsi a tempi, oggetti e spazi diversi da quelli di “prima”, a superare il solco che separa la vita del “pre” da quella del “post” terremoto. In tali situazioni la risposta ad un evento traumatico è di intenso stress emotivo con effetti anche a lungo termine poiché subito si è costretti a fronteggiare una situazione inattesa, indesiderata, dolorosa, distruttiva e drammatica, senza esserne preparati e dopo bisogna ricostruire fuori e dentro di sè. Lo shock emotivo legato al trauma è una reazione fisiologica “normale”, però si può trasformare in una patologia chiamata Disturbo Post Traumatico da Stress (G. Craparo, “Il disturbo post-traumatico da stress”, Ediz Carocci, 2013) che insorge in soggetti che abbiano vissuto od assistito ad un evento traumatico implicante un rischio per l’integrità fisica propria o altrui.

Esso si sviluppa ogni volta che l’individuo vive una situazione da lui soggettivamente sperimentata e registrata come catastrofica (ciò è connesso al profilo psico-emotivo e a fattori di vulnerabilità individuali) che gli procura paura intensa e sentimenti di impotenza ed orrore. La persona, quando si trova in situazioni che gli ricordano il trauma, tende a rivivere emotivamente l’evento come in un flash back con ricordi spiacevoli ricorrenti ed intrusivi, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni, incubi e sogni spiacevoli, agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando, pur essendo consapevole di non essere nel luogo e nel momento originario. Inoltre si sente appiattita affettivamente e vive in un costante stato di allerta che le provoca tensione, ansia (esagerate risposte di allarme), iper-reattività agli stimoli esterni, irritabilità, scoppi di collera, difficoltà di concentrazione ed insonnia, depressione e tendenza ad evitare tutti gli stimoli che possono ricordare il trauma. (Frueh Christopher B., Grubaugh Anouk, Elhai Jon D., Ford Julian, “Disturbo post traumatico da stress. Diagnosi e trattamento”, Ediz. Ferrari Sinibaldi, 2013). I sintomi del disturbo possono essere immediati o manifestarsi dopo periodi di tempo variabili e possono diventare cronici interferendo con la qualità di vita, compromettendo il funzionamento sociale, lavorativo o relazionale della persona e creandogli un disagio molto intenso. Per questo i sintomi non devono essere ignorati o banalizzati ma affrontati e trattati in modo specifico per rinsaldare le fratture del sé e fornire nuove memorie là dove si è generata un “vuoto”.



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