Author: Dt.ssa De Luca

La dismorfofobia, conosciuta anche come disturbo da dismorfismo corporeo, consiste in una patologia mentale caratterizzata dall’ossessiva preoccupazione per un particolare del proprio corpo. Il soggetto dismorfofobico si preoccupa eccessivamente per uno o più difetti fisici che possono essere lievi o totalmente inesistenti e prova un grande disagio, compromettendo le attività della propria vita quotidiana. Infatti, chi soffre di questo disturbo tende a passare gran parte della giornata a preoccuparsi dei reali o presunti difetti, si controlla compulsivamente allo specchio o nella fotocamera del proprio smartphone oppure al contrario evita di vedere la propria immagine riflessa, crede che le altre persone...

Ognuno di noi si rapporta e comunica in modo differente nei vari contesti sociali e nelle molteplici relazioni che viviamo. Nonostante la variabilità dei nostri comportamenti, la letteratura ha riscontrato delle costanti e ha individuato tre stili comunicativi. Che cos’è lo stile? Lo stile è il modo in cui l’individuo interagisce e costituisce una gamma di atteggiamenti che definiscono la comunicazione interpersonale sia sul piano verbale sia su quello non verbale. Le tre principali funzioni dello stile sono: Creare una precisa identità comunicativa; Dare forma all’interazione; Fornire un messaggio riguardo al contenuto. I tipi di stile Essenzialmente, esistono tre tipi di stile: passivo, aggressivo e...

Se alla base di un rapporto che intercorre tra due persone c'è un legame ossessivo, da una o da entrambe le parti, si parla di dipendenza affettiva. Questa dipendenza non è una condizione patologica, non rientra dunque nei disturbi mentali individuati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali dall’American Psychiatric Association. Essa viene però classificata all'interno delle dipendenze di tipo comportamentale, le cosiddette “New Addictions”, tra cui figurano quella per Internet, per lo sport, per lo shopping e per il gioco d’azzardo, per citare alcuni esempi. La love addiction – l’opposto della love passion, stato di cui tutti necessitano universalmente...

Conosciuto con l’acronimo inglese ADHD – che sta per Attention Deficit Hyperactivity Disorder – il disturbo da deficit di attenzione e iperattività consiste in una disfunzione cerebrale che interferisce con lo sviluppo di una persona. Comparve per la prima volta nel 1845 all'interno del libro intitolato “The story of Fidgety Philip” del medico Heinrich Hoffman, il quale descrive accuratamente un bambino iperattivo. Esso si manifesta alla nascita o nei primi anni di infanzia, generalmente prima dei 7 anni, ed è caratterizzato da una scarsa durata dell’attenzione e/o da un’eccessiva impulsività. Quindi alcuni soggetti presentano una difficoltà nel mantenimento prolungato dell’attenzione...

Quando in medicina si parla di placebo, si intende una terapia sotto forma di pillole o liquidi privi di qualsiasi principio farmacologico e chimico attivo. Il placebo, termine derivante dal latino placēre, è un trattamento conosciuto dall’uomo fin dal Settecento nel campo delle scienze naturali. Dalla somministrazione di questa sostanza neutra deriva il cosiddetto effetto placebo, ossia dei notevoli miglioramenti sia a livello fisico sia a livello psicologico avvenuti in un individuo grazie alle aspettative e all’atteggiamento positivo che il paziente mostra verso la terapia. In sostanza, tale effetto si verifica nei casi in cui una persona mantiene una posizione positiva nei...

La paura è una delle emozioni primarie, e quindi innate, che ha lo scopo di preservare l’individuo davanti a situazioni pericolose. Ma quando diventa una condizione debilitante e incontrollabile di cosa si tratta? In questo caso, si parla di “fobia”, dal greco φόβος, ovvero una paura irrazionale e immotivata che un individuo prova in modo sproporzionato nei confronti di alcuni oggetti, luoghi, persone, animali, situazioni generiche o sentimenti che effettivamente non rappresentano una minaccia reale e sono dunque innocui. Le fobie sono molto diffuse e spesso limitano le normali attività quotidiane delle persone che ne soffrono, le quali – pur rendendosi conto...

Spesso sentiamo parlare di sindromi psicologiche, ma che cosa sono? Innanzitutto, il termine sindrome è di origine greca (συνδρομή) e significa “sintomi che compaiono insieme”. In medicina, una sindrome è un complesso di sintomi che si manifestano contemporaneamente in un individuo come espressione di una malattia specifica. Nell’ambito psicologico le sindromi possono assumere forme e sfumature diverse, alcune delle quali sono più diffuse e altre sono meno comuni. Le cause scatenanti sono molteplici, infatti una sindrome psicologica può insorgere in seguito a traumi o può essere una reazione a un evento fuori dall’ordinario oppure può essere legata a patologie fisiche o psichiatriche. Di seguito...

Una delle teorie più importanti dell’ambito psicologico è sicuramente la teoria dell’attaccamento, formulata alla fine degli anni 60 del secolo scorso da Bowlby. L’0ggetto preso in analisi è il rapporto instaurato fra il bambino e l’adulto che si prende cura di lui. John Bowlby, esponente dell’Università di Cambridge, non è stato il primo a trattare questo tema; già nella prima metà del 1900 erano presenti alcune posizioni in merito. Viene però considerato il padre fondatore di questa teoria perché, a differenza dei suoi colleghi, il suo lavoro si è concentrato sull’integrazione di studi sperimentali all’argomento, studi volti a scoprire il motivo...

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