Adulti con Riserva

Adulti con Riserva

La società moderna ha allungato il periodo adolescenziale facendo pagare come scotto lo spingere i giovani a vivere in un costante stato di incertezza ed “indefinizione”, in un clima di perpetua sfiducia e disincanto rispetto alle prospettive future. La più penalizzata è soprattutto la “generazione del millennio” o “Millennials” tra i 25 e i 35 anni, quella che si colloca a cavallo tra la gioventù e l’età adulta, che vede il proprio futuro pieno di incognite e vive i primi contatti diretti con tali difficoltà. In un mondo basato sull’illusione dell’eterna gioventù, la vecchiaia è negata poiché considerata un dis-valore, una condizione priva di dignità e rispetto sociale. In tal modo si rinnega anche l’importanza dell’esperienza e della maturità e la rilevanza della storia di vita. In quest’opera di distorsione della realtà, si accorcia sempre più il tempo dell’età adulta, spingendo le persone ad un passaggio rapido dalla giovinezza alla vecchiaia. Tuttalpiù, a livello intermedio, c’è la condizione di “adulti con riserva” (Edmondo Berselli, “Adulti con riserva. Com’era allegra l’Italia prima del ‘68”, Mondadori, 2007) .

Così le differenze generazionali si accorciano e le differenze spariscono: adulti e ragazzi hanno orientamenti comuni fino a non coglierne più le differenze. Molti individui spendono le loro vite nel tentativo di concludere questa transizione infinita da una condizione all’altra, per conquistare l’autonomia e l’indipendenza. Spesso, per vivere, i giovani-adulti devono fare affidamento sull’aiuto della famiglia che però, di contraltare li limita, spingendoli in tal modo a richiedere sempre più indipendenza ed auto-realizzazione. I Millenials rappresentano una generazione tiepida, disinteressata, disincantata, dai colori sbiaditi ed i temperamenti appiattiti, priva di grandi ideali e speranze forti, (Franco Garelli, “Piccoli atei crescono”, Mulino, 2016), ripiegata sulle passioni superficiali, temporanee e sull’atteggiamento consumistico dell’usa e getta esteso ad ogni aspetto della vita. La consapevolezza di questo meccanismo è oggetto del lavoro di analisi psicologica e rappresenta il primo step volto a superare le difficoltà di natura personale.



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